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venerdì 24 giugno 2011

Intervista: Eves Art

Intervista a cura di Cesare Bignotti (Eves)
http://eves-eves.blogspot.com/2008/10/108-interview.html

Dal 1999 circa lavoro come 108. Sono nato e vivo in una città di quasi 100.000 anime del Piemonte chiamata Alessandria, grigia e sempre più morta. Non c’è il mare qui, solo vecchie fabbriche chiuse e la cosa più bella è la nebbia. Per alcuni anni mi sono spostato a Milano, ma è stato anche peggio. Ora vivo di nuovo ad Alessandria, in una vecchia casa del centro, in cui ho anche il mio piccolo laboratorio dove dipingo, costruisco cose e suono...Negli ultimi anni, per gran parte del tempo, sono stato in giro per il mondo come Artista.

Ho studiato Design al Politecnico di Milano, pensavo che non avrei mai finito, detestavo quel posto e ciò che studiavo. Purtroppo andare avanti per strade sbagliate fa parte del mio percorso. Dopo 9 anni, il giorno del solstizio d’inverno, sono riuscito a chiudere quel periodo deprimente. Ora odio il 90% del Design. Il mio processo creativo emerge di solito quando cammino per strada, mi piace camminare, ma se è possibile, preferisco farlo nei boschi, in collina o in montagna.

Penso troppo e ho letto parecchi libri di svariati argomenti. Le idee migliori provengono dai sogni, soprattutto incubi, visioni molto veloci dove non ho il tempo di capire realmente ciò che "vedo". Queste immagini surreali mi danno la spinta iniziale per disegnare, a volte traccio automaticamente, altre volte scrivo ciò che ho “visto” per non dimenticarlo, ma solo dopo giorni, addirittura mesi, forse, trovo una buona forma da raffigurare nel disegno, di solito molto semplice con significati interni a me conosciuti o sconosciuti, così facendo inizio a lavorare su tale forma, idea.

Negli ultimi anni sono stato invitato a svariati eventi internazionali all’interno di Gallerie e Musei, svariate esperienze che hanno avuto un loro inizio concreto a Parigi nel 2004 fino a portarmi in mostra alla Biennale a Venezia nel 2007 e nel 2008 a Los Angeles. A volte è stato interessante partecipare a queste esposizioni ufficiali, altre volte per niente.

Sono sempre stato un soggetto dal carattere frustrato, non sono una persona positiva e quello che faccio di solito mi aiuta a esternare quello che ho dentro. Ho momenti di gioia totale e periodi di buio completo. Quando mi vengono fatte richieste particolari, non inclini al mio carattere, ne soffro, sono una persona molto sensibile. Con il tempo è successo che anche il mio lavoro è iniziato a essere frustrante, proprio perchè ha cominciato a prendere le sembianze di un "lavoro", per evitare l'appiattimento, ho cercato di tagliare tutti i compromessi tra arte e lavoro, limitandomi e a fare solo quello che voglio. Non mi piace lavorare con le Gallerie, da loro non ho mai ricevuto un soldo, forse morirò povero, pazienza. C'è chi pensa che la mia arte sia molto difficile da capire, di fatti essa viene recepita da anni come uno dei più estremi lavori di “post-graffiti”, sono orgoglioso di questo. Credo che cose come la frustrazione e l'angoscia siano parte integrante del mio lavoro, forse addirittura la sua ispirazione stessa.

Negli ultimi 8-9 anni ho sempre lavorato in luoghi per lo più sconosciuti, prenndo ispirazione da lavori di altri artisti, ma cercando di mantenete un impronta mia andando dove solo io volevo e dove nessuno sembra essere ancora stato. Questa è la cosa più difficile, perchè è molto complicato perfezionare qualcosa di nuovo e inaspettato, per questo motivo ho deciso di mettere la tecnica in secondo piano, prediligendo la sperimentazione. A volte mi capita di osservare miei lavori di alcuni anni fa, ai miei occhi appaiono grezzi e incompleti, ma a prescindere da ciò, sono quasi sempre soddisfatto di ciò che vedo. Lavorando in questo modo si hanno solo soddisfazioni personali, purtroppo, sarebbe sicuramente molto più facile emergere coprando l’ultimo numero di Juxtapoze - Magazine di Street Culture Americano - copiare qualche lavoro di qualche mediocre artista, anche male, per avere un riscontro in Italia. Questo, non fa per me.

Negli ultimi mesi ho avuto la fissazione di una forma ovale nera. Una forma sbilanciata verso il basso, pesante, collegata al numero 3, al cerchio, alla ruota e a tutti i suoi significati, una forma che è diretta conseguenza del triangolo nero - altra forma che ho utilizzato in più lavori -Ogni volta c’è qualche piccola variazione. La realtà è che quando scopro una forma che per me è quasi “perfetta” trovo soddisfazione a disegnarla e a perfezionarla fino a quando non ne trovo un’altra. Dipingo solo per me, i miei lavori, anche quelli pubblici non hanno alcuna valenza sociale positiva. Sono un individualista. Realizzo i miei lavori in luoghi pubblici perchè mi piace, trovo che habbiano molta più energia. Ovviamente lavorando all’aperto faccio comunicazione e in un certo senso anche politica, ma dato che penso che la maggior parte della gente sia troppo stupida, non mi interessa realizzare lavori semplici facilmente comprensibili da tutti. Non coloro i muri per rendere la città meno grigia è una battaglia persa a cui non sono interessato, perciò dipingo tutto di nero.

Preferisco realizzare i miei lavori velocemente. Il tempo più importante è quello che spendo a pensare e ad'aspettare che le idee si presentino da sole. Non ho mai avuto simpatia per i gran lavoratori, i secchioni e gli sgobboni, di solito la vita di questa gente è vuota e poco interessante, come i loro lavori. Preferisco la roba grezza e spontanea. Le dimensioni sono un’altra fregatura. Ora tutti si sono messi a dipingere su grandi superfici, anche a me è capitato molte volte. Ma è ovvio che lo stesso disegno ingrandito ha tutto un altro impatto, trovo molto più difficile realizzare un bel segno di pochi centimetri con un solo colore.

Provo stima per molti artisti dell’Europa contemporanea, persino per qualche asiatico. Non sono interessato al baraccone americano. In Italia mi piace il lavoro di AIX - Aris - lo trovo raffinato e spirituale, Dem con cui collaboro spesso è uno dei pochi a fare figurativo che mi emoziona per davvero, naturalmente mi piacccino molto i lavori degli altri OK, la Crew di cui faccio parte.

Per "altri OK" intendo personaggi come Peio o Pira666, direi che è scontato nominarli in quanto sono cresciuto con loro e ci siamo ispirati luno con l'altro, non solo artisticamente, troppo profondamente per poterlo spiegare a parole. E' impossibile al momento nominare tutti gli OK poichè sono molti e sparsi in tutta Europa; come Diry, che risiede a Berlino, oppure Fiat alle isole Svalbard, oppure Punto, che sta a New York, altri sono in Cina.

Il gruppo OK si formò nel 1999 dall'unione della PRC con gli AKS, l'intento era quello di formare una crew dai risvolti "esoterici", formata da gente simpatica con l'hobby delle pitture verticali e con un piede fuori dal mondo reale.

Tra gli artisti emergenti, mi piace molto il lavoro di: Kurz e CT che si dedicano allo studio delle lettare in modo interessante e originale, mi piace molto anche il suo minimalismo di Moneyless. Poi ci sono molti altri ma non posso nominarli tutti, anche perchè rischierei di menticarne sempre qualcuno.


Il lato "grafico" è solo uno degli aspetti del mio lavoro. Ci sono produzioni tridimensionali che sono legate a un'aspetto visuale moto più concettuale, ultimamente stò lavorando su alcuni video, ma è tutto in fase di sperimentazione, uno degli aspetti più conosciuti assieme a quello visivo è la ricerca "sonora".

Ho un Background Punk Hardcore ( ancora oggi suono in un gruppo HC ) ma come nei graffiti a finire degli anni '90 ho incominciato a interessarmi a cose più strane e "organiche". A partire dal 1999 ho realizzato alcune cassette e alcuni CDr in tirature ultra limitate. Questa serie di lavori, vengono firmati con il nome di LARVA. Il Progetto Larva, si esprime attraverso un noise puro composto da strati di progressivi di rumore e drones astratti, fino ad arrivare a lavori di ambient elettronici.

Mi piace ricreare atmosfere cupe ed evocative, senza l'idea di una vera e propria canzone, lavorare con la vernicie o con il suono, per me è uguale. Ho un progetto Dark Ambient parallelo, che condivido con un amico chiamato CORPOPARASSITA. Ascolto di tutto ma preferisco lavorare con uno stile di suoni molto aperti alla sperimentazione, un aspetto che considero autentico ed europeo.

Web:
http://www.108nero.com/

Intervista a cura di: Bignotti Cesare / EVES Ottobre 2008.