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venerdì 24 giugno 2011

Intervista: Supplemento di Repubblica

2006 – 2007
intervista per il supplemento di repubblica (di Giacomo Spazio)

Come ti chiami (Nome o soprannome)?

108 (a volte Larva per il lato sonoro)

Da dove deriva il tuo nome di battaglia?

Volevo un nome formato solo da cifre, il 108 è un numero “sacro” per la cultura indiana induista e buddista e ha molti significati esoterici, e mi piace la forma: una linea un cerchio e due puntini o cerchi.

Quanti anni hai?

28

Titolo di studio?

Sono dottore in disegno industriale (bleah...)

Come definisci la tua arte?

Non so, definirmi da solo è difficile... in genere mi definiscono astratto, ma non lo sono più tanto, io la definirei primitiva e totalmente irrazionale... “plumbea” anche.

Da quanto tempo pratichi la street art?

Hum... ho iniziato a fare le tag nel 91 nei vicoletti della mia città e poi i pezzi. Nel 99 ho iniziato a fare le “cose strane”.

Il tuo rapporto con le gallerie d’arte?

Boh, quando mi chiamano ci vado... preferirei lavorare solo quando e dove voglio io ma non si vive di sola aria (inquinata). A volte mi sono trovato bene (all’estero) a volte male (in Italia principalmente).

Quanto vale un tuo lavoro (+ o –), quadro, disegno, altro.

Dipende da chi lo compra... se mi incontri al pub o in vineria la sera giusta riesci a portarti via qualsiasi lavoro offrendomi da bere, haha.

I tuoi artisti preferiti?

La maggior parte non sono pittori comunque gente piuttosto vecchia: W.S. Burroughs, Bosch, Rothko, Artoud, Redon, Kubin, i surrealisti, l’Arte Povera, Schiele e altri viennesi, Peio, Dem, Grim, moltissimi sconosciuti in cui mi capita di imbattermi, molti incisori medievali, graffitisti preistorici, i contadini, ecc... poi gente come Pasolini, Fellini, Lynch, ecc... troppi.


Cosa maggiormente influenza il tuo lavoro?

Sicuramente il mio inconscio e i miei sogni e i vini rossi piemontesi. Poi roba tipo le macchie di umidità, il muschio, la Nebbia, le pietre, gli alberi le forme naturali in generale. Sono fissato con i simboli, scrittura etrusca, le rune e le vecchie iscrizioni... roba così.

Qual è la differenza tra l’italia e l’estero?

Soprattutto oggi è tanta. Quello che posso dire che in Italia si cerca principalmente di copiare quello che fanno gli americani, e tutti cercanodi farlo il più veloce possibile, seguendo mode il più delle volte senza valore. All’estero mi sembra si dia un pò più di importanza alle produzioni europee e non ma più originali...

Come nascono i tuoi lavori?

Cerco di disegnare (o di creare in altri modi) qualche cosa che ho in testa, di solito non è chiaro. Tipo per le forme nere, non so bene perchè, ma a volte sono soddisfatto altre volte no e magari le butto proprio. Di solito riesco a capire le mie cose dopo molto tempo.

Preferisci avere un committente?

No. Tuttavia se riesco a tirare su qualche soldo o a farmi un viaggio gratis cerco di adeguarmi.

Quali vincoli sei disposto ad accettare per un lavoro su richiesta?

Dipende. Questa è la cosa più difficile, per cui ho perso alcuni lavori e la possibilità di fare qualche cosa di più visibile. Dipende dai vincoli, ma il più delle volte mi rendono proprio frustrato e depresso e non riesco a fare niente alla fine, mi rovino solo la vita.

Che importanza ha per te essere riconosciuto come artista?

Quando qualcuno apprezza le mie cose ne sono profondamente colpito e quasi mi sento in debito. Però anche qui dipende da chi sta giudicando... Direi che è molto importante, ma non apprezzo gran parte di chi si occupa di arte oggi.

Che importanza ha per te lavorare in strada?

E’ molto importante. Non tanto la strada, quanto il lavorare in spazi aperti... gli spazi bianchi, razionali e asettici creati dall’uomo mi angosciano. Se potessi andrei a vivere tra i boschi in montagna e lavorerei solo con il legno e la terra.

Il commento + brutto che hai sentito a proposito del tuo lavoro?

Non so, quando mi paragonano ad altri artisti che disgustano o soptrattutto ad altri street artists, ma di solito apprezzo anche quelli più brutti...

Il commento + bello…

...ecco era una signora che stava guardando una cosa che avevo quasi finito e dopo aver commentato per 2 ore con una sua amica, dicendo che non capiva cosa fosse e che non capiva il senso, mi chiamò e mi disse che il mio lavoro la disturbava molto la infastidiva si vedeva che era nervosa. Ero sicuro di averla colpita profondamente. Forse la più grande soddisfazione che ho mai avuto.

Per chi sei disposto a lavorare e per chi no?

Difficile rispondere così. Vorrei lavorare solo per gente che apprezza l’arte in se, separata da qualsiasi contesto, ma è difficile... Di sicuro non vorrei mai lavorare su commisione per industrie dell’automobile, della carne, roba così... anche solo gli sponsor mi infastidiscono... ragiono un pò a livelli. Nel primo ci sono io e poi si scende. Purtroppo viviamo in un periodo difficele credo.

Lavori solo o in gruppo?

Lavoro sia da solo che in gruppo. Nei primi tempi come 108 lavoravamo in 2, io e Cristina, che poi ha iniziato a fare le sue cose come Ladybug. Amo lavorare da solo, perchè è lìunico modo per fare quello che volgio e forse perchè sono un misantropo, ma anche in gruppo, soprattutto con la nostra Fondazione OK, con cui di solito organizziamo dei veri e propri “sabba” in cui dipingiamo, balliamo e beviamo, fino a sentirci realizzati distruggendoci completamente haha! Con Dem(666) sono riuscito a fare cose a quattro mani, che credo siano veramente valide.

Come hai iniziato?

Iniziato come 108? Va beh diciamo che ero stufo di cercare di fare al meglio quello che altri già facevano, e allora ho incominciato a sperimentare veramente, sia visualmente che con il suono. Da quel punto ho anche cercato di distaccarmi sempre più dal mio Io razionale cercando di andare dritto al Io vero, ma la cosa non è così semplice.

Cosa stai facendo ora?

Allora: faccio saltuari lavori di qualsiasi genere per tirare su qualche soldino e cerco di resistere il più possibile in questo limbo, per dedicarmi ai miei deliri, ma sono agli sgoccioli. Per il resto, al momento, uso solo il colore nero e realizzo forme geometriche semplici ma degenerate e primitive, l’apocalisse geometrica... continuo a sperimentare musicalmente e a scrivere, sto cercando di iniziare con il video. Principalmente leggo molto.

Progetti futuri?

Mi piacerebbe realizzare uno o più cortometraggi, ma ora non dispongo dei mezzi di base. Per il resto a parte 2-3 possibili mostre non c’è niente nel mio futuro.

Per cosa pensi di essere ricordato?

Purtroppo la maggior parte della gente si ricorda sempre solo delle forme gialle di carta adesiva... comunque se chi vede le mie cose, non le capisce, si interroga o rimane disturbato e per una frazione di secondo esce dal tunnel della sua vita miserabile, posso dirmi soddifatto. Quando sarò morto, spero che la gente si ricorderà soprattutto di me per quel che sono.

La tua frase preferita è…

Ce n’è più di una comunque te ne scrivo una un pò scontata, ma che amo sempre molto: “Save the Planet, Kill Yourself” (Church of Euthanasia).